Da un verso di Erri De Luca
Non lasciarmi il corpo sopra i sassi
nuvole basse potrebbero alleviare,
tenute insieme con nastri rossi e mani;
le mani di una madre allagata in una stanza
mani di cigno quando s’elude
e guarda il fondo.
Mani di sabbia al vento che scalcia
mani in grembo
memoria delle lune che fanno il vino buono;
le lune che apparecchiano il cuore a nuova vita
le lune nella carta stagnola, regalate
dal primo amore troppo leggero:
perché il freddo
è un cane che ti prende alle spalle
è un cine chiuso
la pletora dei tanto ti ho amato
che ne ho male.
Massimo 07 novembre 2011
mani , lune, e quel freddo che ti prende alle spalle!
e quella chiusa amara e vera e dolorosa
bella bella bella
chicca
Una poesia come questa è un ottimo antidoto contro il freddo. Pur nella sua amarezza, scalda il cuore. Erri De Luca sarebbe felicissimo di sapere cosa un grande poeta è riuscito a tirar fuori da un suo verso,. Un abbraccio grande Massimo, un bacio, a conferma della mia stima non immutata, ma sempre in crescendo.
Rossella
La sera volavano sublimi nel precipizio le paure di latte.
Dammi il tuo male, dicevi col viso peccaminoso di borotalco.
Il calore più del sonno, mareggiata d’olio e le rive
senza racconti d’ancore, srotolavano amarognole rose.
L’amore celato di pece, di spine sempreverdi,
di sangue mestruato narrazione d’antico,
a sparecchiare mollichine, tappi, ruggine e bugie
eccedenza di rugiada bisestile.
Più che l’assenza il pianto. Più che i ricordi l’odore.
Materiali di assenza, riposizionati fiori.
I paletti al mondo in un vicolo cieco è fatica immane.
Funghi le gobbe, le correnti, le alchimie dentro e duori.
Il tramestio delle lacrime nelle gattabuie del cuore.
Le ombre, gibbosi rossori, calcificate nell’anima.
Allo spuntar di luna, spariva l’altra, le campane a morte.
Le ninfe, i diavoli, gli angeli e la bambola.
l’ingombro silenzio, trambusto gli occhi sgranati e, voce
di vita, appena fettuccia la tua, a tenere gli universi.
ogni tuo commento è un dono, transit, grazie di cuore
“…..perché il freddo
è un cane che ti prende alle spalle
è un cine chiuso
la pletora dei tanto ti ho amato
che ne ho male.”
Sento affiorare insopportabile la mancanza e il fallimento delle certezze che il pensiero logico non può tradurre, ma lo esprime meglio la poesia che con l’Assoluto è rimasta in contatto…. Buona serata
sensibilissima Maria, grazie
un caro saluto
Solo l’amore può impedire che quel cane ci prenda alle psalle nella sua morsa di freddo. Ma l’amore, a volte, fa male, e dopo tanto fuoco e tanto amare resta solo un alito di vento freddo che entra dentro, nelle ossa, nell’anima…
Un abbraccio
solo le mani… quelle che sanno alleviare il dolore hanno il potere di far sentire tutto meno freddo…
per quante luna dura il freddo
quando è il solo dono dell’amore?
Le mani, che tanto care mi sfiorarono a lungo , lasciarono
il mio corpo sui tuoi amabili versi.
Grazie Massimo
Buon mattino di festa
Mistral
Le amarezze, poi, da contare nelle preghiere. Nelle stanze allargate delle madri allargate. Sperando nelle lune buone del vino buono. Ehssì!
Notevole.
Esempio di come può un verso o una parola, di altro artista, produrre
altra poesia.
Sostengo da sempre che la parola va liberata (e librata) in forme sempre diverse eppure tanto simili tra loro.
hai vestito ogni luna del proprio siderale potere
loro, che sono i sassi di sopra ai nostri corpi,
a dare all’occhio un bagliore si che cuce alla terra
mentre tutto si pietrifica con le nostre vesti umane
Bravo Massimo!!!
abbraccio (-:
“le mani di una madre allagata in una stanza
mani di cigno quando s’elude
e guarda il fondo.”
prendo questi versi d’immensa suggestione a conforto…
è così che mi sento
un figlio ha bisogno più di abbracci e sostegno che di poesia.
così l’ho letta io, ma certamente è frutto del mio stato d’anima.
grazie
c
sassi caldi –
e l’ultimo verso
sole che brucia
Se i versi di De Luca ti ispirano così….è un’ emozione leggerti.
erri è magico ma tu non sei da meno con le parole che ci giochi piano
un cerchio di poesia un girotondo di immagini che non senti il freddo che vien su dai piedi…sempre grazie sempre caro
Le mani di una madre…
ho mangiato con mia madre oggi,
sempre al sabato,
ogni sabato è ‘ultimo giorno della settimana per i fornai
e anche per molti altri
ottantanove anni
fatica a mettere a fuoco la mia immagine e le mie parole
il tempo si è preso gli occhi e gli orecchi
insieme alla voglia di vivere
-buon anno- mi ha detto alzando le mani
ho capito che voleva un bacio
ci siamo sempre baciati poco nell’arco di tutta la vita
-non si devi prendere troppa confidenza con i genitori-
forse si pente di non averci stretti e baciati di più
i miei fratelli che son più grandi e non-sposati
forse non sanno cos’è un bacio
la mamma non hanno la forza di baciarla e stringerla
eppure non ho mai visto nessuno amare come loro
-ci vediamo domani mattina mamma
è un anno ma solo un giorno ci divide-
aveva gli occhi lucidi
ha rincorso quel che resta della mia figura
fino a che son sparito con la bicicletta
non dovrei leggerti Massimo, ci provo, ma poi torno ogni volta
però giuro mi fermo qui stasera, le altre le leggerò,mi hai dato già troppo ed io non so come ricambiare….intanto auguri per un buon anno
staremo ancora insieme son sicuro
alla faccia della pensione che non arriverà più.
Fausto, è bello condividere con te, perché sei un uomo di cuore, colto, simpatico, uno di quelli che si è perso lo stampo
grazie