Il sole picchia in testa,
sopra le gru del porto.
Qualcuno chiama questo: poesia
tramonto, sera. Crepuscolo ed incanto dell’anima.
Io no.
Io vedo solamente il cerotto dei sei anni,
Giovanni che tirava dei sassi come pugni
due bande tra le sponde di un fosso prosciugato.
Qualcuno chiama infanzia le storie della nonna
il letto della mamma
i panni ad asciugare.
Io vedo l’unto delle sottane, le unghie nere
dei padri fuori dalle officine;
le osterie, un vino buono ai contrabbandieri
il pesce fritto, comprato al mercatino
che neanche il gatto vuole.
Qualcuno definisce poesia le trecce e il mare.
Per me vale soltanto la donna del chioschetto,
le sue piadine fatte in mutande
generosa, di bocca
quando chiede da dove mai veniamo
col riso che le bagna la faccia
e tutto il resto.
Ciò che la “donna del chioschetto” conosce è sicuramente il valore d’ogni cosa.Del suo lavoro,Del riso che le bagna la faccia,Le mutande e tutto il resto. Persino della poesia,certo.Ma di quella “sottile”,fuori dall’accademia.E non confonde il pudore di quella semplicità libera e genuina che le ha trasmesso mammà e la natura buona coll’ostentar l’indifferenza dei panni stesi ancora sporchi di sapone.Lei sa,perfettamente che questo è cosa dei salotti stanchi.E lei è stanca si,ma solo per lavorare duro anche se con sparato il riso sulla faccia rosa.
Bianca 2007
Tu cogli quella poesia concreta che è nelle cose, non nei simboli in cui spesso le trasformiamo.
Un’emozione infinita leggerti.
Immagini uniche. Strutturate, potenti.
in-fatti
Tu chiamale se vuoi emozioni… (così cantava Battisti)
Tu ci inviti sempre alla tavola delle emozioni
Ti abbraccio
Mistral
Ti seguo con profonda attenzione e partecipazione, perché questo merita la tua poesia…. amo le memorie: “Ritengo che nessuno senza memoria possa scrivere un libro, che l’uomo sia nessuno senza memoria.” (Gesualdo Bufalino)
Massimo…
sempre meraviglie, da te….!
molto autentica,molto bella….grazie di questi sentimenti in forma scritta
Qualcuno chiamerebbe anche questa poesia, forse perchè, come l’amore, le parole partorite dal cuore e dal cervello non sono definibili in senso stretto. E tu lo sai bene.
la poesia di memorie diverse da quelle comunemente usate, da immagini poetiche alternative alle solite.
con quanta poesia hai saputo fare ciò…
complimenti sinceri per la chiusa davvero bella che mi comunica molta emozione.
un saluto cordiale
gelsobianco
indovinatissimo anche il titolo della poesia.
gelsobianco
Ma che bella! La malinconia che pervade questi versi non è mai opprimente semmai le dà spessore.
e dunque sia poesia – se deve essere… e se non deve sia lo stesso
baci
vedi la realtà nuda e cruda così com’è, e riesci comunque a farne poesia, perché noi sappiamo che poesia ha anche un’altra faccia….Molto bello anche il tono. Grazie Massimo e un bacio! Rondinella 🙂
tu da qualunque cosa, sapresti trarre poesia…
tutti ti chiamano poeta
io no
tu sei l’uomo che canta la donna sudata
il letto che sa della sua rosa
il segno che benedice le gambe a croce
il ragazzo sperduto per strada
che ha provato il vino duro e maldestro
di sere d’osteria
tutti ti chiamano poeta
io no
tu mi fai venir la voglia di scrivere
scappata dalle mani come un bambino da casa tra quattro foto malandate
tvb
che buona la piadina fatta in mutande:)
dunque
si sentono odori
e colori –
nuda poesia!
uè, ma allora sei forte.
Stan
grazie Stan, faccio quello che posso
benvenuto
🙂
Sei una piacevole scoperta pomeridiana…
grazie smeraldo, ne sono lusingato