Questi occhi malandrini,
questi occhi svolazzanti.
Questi occhi spuma e argento
puntati dritti sul corpo alle signore
sui falchi e sulle guglie
sull’acqua verde culo bottiglia.
Occhi rapaci
lontani come quelli che portano messaggi
occhi che leggono suppliche e preghiere
sul cappellino a terra di un uomo disperato.
Occhi che portano in mano le bandiere
il fuoco di Jan Palach
la libertà e i noccioli.
Questi occhi spettinati e orgogliosi
gonfi, spenti
accesi se t’affacci e mi mostri i nervi tesi
i tendini e le vene di gambe capricciose.
Questi occhi la salute che viene, e poi che va.
Questi occhi della bionda sul tram
occhi assonnati
deliberatamente orchestrali
musicali;
ogive per tenere la mira bell’e pronta
per consumare un tè con Franza Kafka
per provare, a scrivere duecento bestialità alla volta.
Questi occhi primavera
che l’aria nuova arriva
con l’oro dei palazzi, le pietre abbottonate
la stella e le sei punte di David, occhi belli
pieni di fiume un po’ stropicciato
disegnato
fotografato in pallide estati
occhi di Praga.
OCCHI DI PRAGA
settembre 17, 2012 di massimobotturi
è un inno. è dolore. è vita.
Tempo sotteso e sospeso
la primavera di praga è rimasta incisa nella nostra memoria e segna come l’appartenenza ad una generazione. La poesia è bellissima.
Mi sembra di capire che sei stato a Praga….
baci
si, 4 giorni intensi e meravigliosi, scrissi una canzone per Jan Palach a 18 anni, ovviamente ne ho perso traccia
🙂
Praga è una città meravigliosa e tu l’hai guardata fino in fondo all’anima.
Un ritratto di Praga che non tralascia niente. Poesia colma di immagini e di grandi emozioni.
Adesso ho ‘visto’ Praga, anch’io.
praga ispira, è gravida di poesia nascosta
Ci hai dato strumenti per riflettere.
Stefano
bloccare lo sguardo, ammansendone il desiderio,
non è cosa da poco…
i tuoi inni lascian sempre il fiato corto,
un bacio…
m.
Mammamia Massimo, sarà che ero rimasta a digiuno e che ora mi sono fatta una “scorpacciata” di bellezza. Un bel onore agli occhi di Praga 🙂
lampi di folgorazione che trasmettono scintille, bravissimo…
beato te che l’hai vista
io l’ho scritta lo stesso
non come te ma l’ho scritta
e me la sono immaginata come un Salgari di Po:)
ciao caro
è bellissima
sono bellissimi questi occhi come i tuoi …
Praha
A Praha ci sono stato
sul far dell’inverno
quando la neve
sfarinava sui tetti
e piazza della Città vecchia
era un orologio
svuotato dal tempo.
A camminarci dentro
Staré Mĕsto
puoi vedere ancora i fiori
posati per Jan Hus
e sentire l’odore
della pelletteria di Mikes.
Al numero ventidue
di Vicolo d’Oro
ascoltare Ottla che suona
il violino per Franz
dalla sua piccola casa azzurra.
E ci sono palazzi
che possono ballare
e musicanti di strada
che cantano John Lennon
all’Isola di Kampa.
Ho visto lungo
la fredda Moldava
battelli di carta scivolare
su specchi d’acqua,
liquidi diorami,
e una donna
che vorrebbe vivere
anche un solo giorno
a Malá Strana
un sogno di neve
sotto un lume di ghiaccio.
22.07.2010
grazie Cris, è un omaggio bellissimo per me
🙂
non leggo i commenti ché devo scappare a scuola…
Ti dico solo che, l’anno scorso, chiesi ad una collega: “Allora? Com’è Praga?”
e lei, dopo un attimo di perplessità…rispose
“Bella”
e questo è tutto.
Tu, invece…tu…
ah! caro poeta!
(ieri non avevo fatto in tempo a leggere…troppi…impicci!)
🙂
una bella cartolina con un panorama che non resta in superficie, ma mette in evidenza quello che il tempo ha stratificato, il ghetto, il rogo in piazza Venceslao, i carriarmati e poi la gente che incontri per le strade, il nuovo che veste i vecchi palazzi
reportage d’autore!
Ehhh, Jan Palach… chi se lo ricorda più? Noi s’era pargoli ma ce lo ricordiamo! Porello, si rivolterà nella tomba pure lui! O Massimo, ci sta il raduno dei splinderians su Feisb, occhè non ci vai? Icchè c’è un philmatino cvrioso per te, guarda il signore all’inizio icchè fà 😉
grazie Andrea, e complimenti!!
il raduno degli splinderiani? sarebbe già molto radunare la mia famiglia per cena a un orario decente, ma apprezzo l’iniziativa e ringrazio ancora
un abbraccio
Buon mattino, Massimo. Non conosco Praga, e attraverso i tuoi occhi, mi sono
emozionata. Neanche di J. Palach avevo sentore, e tramite te, mi sono informata.
Più leggo di te, più scopro di te
Grazie
Mistral
Sono stato pochi giorni a Praga, mentre giravo per l’Europa in auto, direzione Berlino. Era estate: troppi italiani in giro, troppi spagnoli. Dovrei tornarci in un altro momento, quando i turisti non facciano scappare i fantasmi che pure s’intuiscono, spaventati, negli angoli bui.
ma che bella !! hai rapito lo spirito di là….te ne chiederanno conto !! 🙂
Ti rileggo ed è un piacere grande.
Praga così come io la immagino.
Praga svelata a me dai tuoi versi… la vita, la meraviglia, il dolore.
“Questi occhi primavera
che l’aria nuova arriva
con l’oro dei palazzi”
… l’oro luccica. lo vedo.
sei bravissimo!
un sorriso
gb