Come conchiglia
ch’è lascito di un fondo;
bellezza naturale che posa
e non si cura
di sbiechi arcobaleni in sue cavità più cieche.
Così quel ragazzetto col cane per la via
un soliloquio d’erba pestata
un fischio, due.
La carità ha voluto qui concepisse il nome
la bocca forestiera a bestemmie
l’aria in petto.
Più generosa quando l’età sta nelle mani
e i conti sono pubblici
netti, un bel richiamo
a nidi sopra gli alberi, a giochi
al desinare, in ore quasi sempre impossibili.
È in tensione
il fiore della vita soffiato:
oggi perdura
e qualche istante dopo è nel cuore della terra
nel delizioso campo inchiodato a margherite
che pare incontro al treno si gettino
talvolta, in giorni sopportati di vento
e di gazzarre.
Di squadre che contendono una sfera in cuoio,
e giacche,
gettate per far segno, sul prato, di confine.
STILL LIFE
gennaio 9, 2013 di massimobotturi
HO sospirato alla fine. Mi credi? Bella!
grazie, ne sono felice
🙂
solo quel “nel delizioso campo inchiodato a margherite”
già vale tutta una poesia!
Bacio, poeta!
E’ un per sempre …
bella
sempre tu
poeta ragazzo
ciao:)
Poesia molto bella, complimenti!!!
Che grande sospiro mi hai fatto fare, è bellissima!!
Ciao, Pat
qui ci si ferma. con piacere
vivere ancora… nei ricordi, immagini che rimangono fissate nel tempo, in eterno… grazie!
Stupenda…
E’ come farsi cullare dal vento dei ricordi e del cuore
Grazie ancora
Abbraccio
Mistral
‘nel delizioso campo inchiodato a margherite’ !!!! massimo !!!!
bella tutta (anche la parte iniziale che il ragazzo col cane li ‘vedi’ davvero) ma lì sei gandioso.
“Come conchiglia….così quel ragazzetto…” ardito il paragone ma il tratteggio della conchiglia mette in evidenza quell’essere ragazzo…..sei profondo, poeta che evidenzia perle
La transitorietà della vita si respira tutta in questi versi, accentuata dall’immagine così vitale di un ragazzino spensierato che trasuda gioventù e che in un soffio si ritrova sotto terra… ma anche se il singolo muore, la vita continua in quel campo di calcio improvvisato, con la leggerezza e l’indifferenza di un pallone che rotola tra i piedi…
un abbraccio
Il rovesciamento delle margherite che invece di emergere si conficcano come chiodi è il definitivo senza pietà e senza ripensamenti. E su tutto, l’indifferenza del mondo.
c’è un’armonia che tiene stretta la musica interiore. oltre il senso dei versi, anche capoVersi!
C’è ancora vita,negli attimi, negli spazi nascosti, nei respiri quotidiani senza troppe pretese di testa. Una bella poesia. Come sono le tue.
grazie .. ciao
grazie anche a te
🙂
stagli vicino ne ha bisogno..
“È in tensione
il fiore della vita soffiato..”
flebile sospiro carico d’emozione che in tutta la poesia si manifesta…
Complimenti Massimo,
un abbraccio
riuscito il tentativo preannunciato nel titolo: quello di riuscire a mostrare vivo chi non lo è più e tu con le parole lo hai fatto