Il sole che pasteggia sull’aia
è un gregge unito.
E tu la cagna pronta a tenerlo,
il vigilante
la mano giudiziosa e il bastone.
Bianca e dritta
come una verga appena intagliata
come un cero, nell’isola notturna di Notre Dame.
Marisa
contadinella cosce di lupa
la mansueta. Marisa l’operaia
dei turni primi a inverno.
Marisa dei foulard sulle tette, scamiciata
ascelle perdonate dai sensi
gigli scuri.
Come più scuri sono i battelli di un vedere
per chi ha prestato occhi al telaio
al suo padrone.
Marisa proletaria, convento di paure.
Coraggio della lenza che affonda in acque dure.
Marisa allegoria delle api,
quando estate, ti veste come un fiore strategico
fruttato.
Quando i ginocchi unisci e ritiri il cavalletto
della tua moto quasi cinquanta;
e non hai occhiali
per tutti i moscerini della campagna, e in bocca
ti viene il sole della bellezza
sole d’aia.
MARISA
gennaio 17, 2013 di massimobotturi
Viva Marisa!
Quasi un dipinto per chi legge 😉
COSCIE DI LUPA NON è MALE EH!
a volte, sai, l’eccessivo entusiasmo
🙂
Fantastica, il tuo poetare è veramente accattivante e coinvolgente
Ciao, Pat
Bravo..come sempre ^^
Non so chi sia Marisa, ma certamente è una persona vera e importante per te
Bella…Come il “sole della bellezza”
Un abbraccio
Mistral
Marisa è mia cugina, oggi ha 60 anni
questo ne è il ritratto della sua gioventù
🙂
“Sole d’aia” che espressione piena e pulita. Ho vissuto in campagna e me lo figuro bene il sole d’aia. Che poesia intensa e piena d’immagini…
benvenuta Sara, e grazie per il commento.
Marisa qui è ritratta proprio sull’aia delle mie estati d’infanzia; lì cercava la sua timida, e un po’ clandestina, abbronzatura
che bella Marisa
sa di terra e campi infiniti
infiniti come te
poeta della gente
immagini come fotogrammi, scene, paesaggi fermati dalle parole leggere che profumano di campi erbosi, d’estate, di memoria…
un abbraccio
me la sono dipinta anche io, questa tua *radiosa* Marisa…:-)
ciao Massimo, un abbraccio e un saluto!
Mi commuove e mi sorprende sempre la tua capacità di dare con le parole e con le immagini un’ anima alle persone. Leggendo le tue poesie non c’è solo un vedere ma anche un sentire. Bravissimo
Traspare gentilmente Eros, è un quadro molto vivido.
“ascelle perdonate dai sensi”…sorrido! (alle voglie giovanili)
quanti sogni perdonati dai sensi in quei gigli scuri!!!!!!!!!!! Ammirato
affondi gli occhi, e con te si ferma il tempo