Si presuppone un dritto cammino,
spalle larghe,
nessuna esitazione e controllo più efficace.
Si presuppone almeno una dose di eccellenza
qualcosa del mistero negli occhi di un attore
capacità di reggere il gioco, devozione.
Ma niente di terribile in me fa queste cose.
Io tremo quando sono per strada
a più di un’ora
sbandato sopra il ghiaccio, il telefono appoggiato.
La tosse di chi sta all’altro capo è un altro inverno.
Le sue bugie sul male di schiena, il piatto freddo
di pochi avanzi ieri nel frigo.
Sono solo,
con tutte le mie orge di musica e parole.
E quando scendo ho male alle gambe
un po’ m’incurvo
quasi volessi dire a ‘sto cielo
non ci sono.
Archive for novembre 2013
UN UOMO
Posted in poesia on novembre 25, 2013| 53 Comments »
LETTERA A DIO
Posted in poesia on novembre 19, 2013| 65 Comments »
Si attacca in tutti i modi
la vita qui a noialtri.
Possiamo non capire granché di medicine
di viaggi o altri scopi supremi
ma l’amiamo. E apriamo a lei la porta
con tutti i nostri pori.
Fosse anche il canto in un’Osteria
o un grido informe
a quella vacca gravida che rompe l’acqua a notte.
Ridiamo come gli angeli se il figlio ha fatto goal
se ha smesso la sua febbre e non tossisce più.
Proviamo ad asciugare una lacrima d’addio
e a farne centomila di nuove
appresso a un film.
Danziamo se una donna superba viene a noi
ci innamoriamo a braccio, precisi
appassionati. L’arrivo delle rose e dell’api
è una sorpresa
gli odori ci ricordano il tempo, e la natura;
capezzoli di madre e poi un bel sonno antico.
La favole
i colori
i giorni disperati
il sole che si beffa di tutti
e sorge ancora.
IN QUEI MINUTI
Posted in poesia on novembre 13, 2013| 36 Comments »
C’è stata variazione di tutto
in quei minuti.
Il Polo ha smesso grandi fratture
il noce ha riso.
Il cane dei vicini ha toccato la grondaia
bevendo in equilibrio perfetto, ma senz’ali.
Mi sembra fosse via la corrente, l’acqua rossa
le foglie come un grande ricamo, ritornate.
Fu quando per la schiena sentii le cinque dita
la tua rivalità col dolore primeggiare;
il gusto delle labbra ricominciate, il sangue
che ti gonfiava tempie e ginocchia.
In quei minuti, tornai qui nella foto di scuola
bocca aperta, un viso spalancato a qualcosa di perfetto
felicità di arance vaniglia
il sole in stanza. Mio padre con le paste domenica
lenzuola
profumo di Marsiglia e mattino.
In quei minuti.
IN MEMORIA DI MARIA
Posted in poesia on novembre 1, 2013| 44 Comments »
Quando mi vide piangere, Maria
posò gli occhiali
mi preparò del pane col burro
e una carezza.
Sapeva di quei giorni un po’ tristi dei bambini
delle mie chiavi sopra lo stipite;
del piatto
col pranzo preparato la sera.
Così venne
come se fosse madre al bisogno
e mi sorrise.
Mi chiese di trovarle poi un libro dalla teca
di raccontarle il viaggio
e la fiocina, di urlare!
come se fossi in mezzo davvero a tutto il mare
che scuro dominava la pagina cinquanta.
Mi raccontò che mai c’era stata
e le piaceva, pensarlo come un’aia d’estate
quando piove.