Metafora del viaggio, d’ogni viaggio.
Dare la spinta, e poi
piedi in acqua, dondolare
per pochi metri sopra lo specchio.
Opaca vita
che d’occasioni avara ti fai
qui ti spergiuro
col dito nella melma io torno ragazzino.
Qui sotto un ponte breve di fosso
senza braghe, né cenci a ricoprirmi
vergogne ormai cresciute.
Con la camera d’aria gonfiata d’una ruota
le mani aperte a scuro di occhi
e dopo il bordo
lo scintillio che fa la catena appesa al collo.
La bocca di un’amica che mi conclude il gioco.
Non sa di sale l’acqua più povera,
ma trema, come le meraviglie ai musei
come l’amore
con cui si resta spalla su spalla
dopo, al sole.
NON SA DI SALE L’ACQUA PIU’ POVERA
luglio 23, 2014 di massimobotturi
Buongiorno Massimo….
mi piace moltissimo il titolo….
grazie Marta, ho sempre considerato i titoli particolarmente importanti, spesso a testo concluso è la cosa che mi porta via più tempo
🙂
Bella anche se credo che in ogni acqua ci sia sempre del sale. Bianca 2007
molto probabile Bianca
un abbraccio,
grazie
🙂
una liquida dolcezza che avvolge come nuvola..
dolcissima anche tu, Lu
grazie
🙂
e ci risiamo co’ quelle chiuse!
WoW!
sto studiano le aperture, di questo passo tra qualche anno sono apposto
🙂
bacioni Lucia
Ci sei di già… dico io! (e non solo io!)
l’amore già racchiude un sole in sè
e tu lo rendi metafora di un’esistenza che in un gesto
racchiude l’universo
grazie Carla
🙂
un abbraccio
Si legge piano, per assaporare ogni parola, e giungere ad una chiusa semplicemente più poesia di tutto il resto. Bellissima.Grazie Massimo. Isabella
Isabella cara
grazie
un abbraccio
🙂
Dolce sera caro poeta. Isabella
Bella poesia sulla vita, una poesia che non rinnega ma racconta il reale. Cosa rara oggi che la poesia sembra essersi trasformata in filosofia del linguaggio.
grazie Guido, ho gradito molto il tuo commento, raccontare il reale richiede coraggio, anche se potrebbe sembrare il contrario
Una meraviglia, come tutte le tue cose 🙂
grazie Greta
un bacione
🙂