E lascio entrare la birra americana
le scarpe con i pezzi di fango
il suo giubbotto, dal quale ha cancellato
le maniche e il colore.
E faccio entrare il figlio
e l’amico per la notte;
la sua disperazione ai capelli: mamma a casa
picchiata forse, certo, lasciata sola ancora.
Li faccio entrare e il pane è già a tavola
bicchieri, la luce delle scale per dopo
io saluto.
Mi aspetta una mattina di niente e carta straccia.
E faccio entrare il fatto che fumano da idioti
nemmeno la respirano morte, certo è meglio.
E faccio entrare i miei genitori, immaginando
la scena con i NO della testa, il dopo guerra
le sole cose oggi importanti e mai capite.
E faccio entrare l’umido e il puzzo, qui, le notti
son come i piedi tolti i calzini, altro che rose!
E faccio entrare il mio firmamento, qui c’è posto
purché non tocchi niente né Orsa o Cassiopea.
E faccio entrare il poco rispetto, le risate
le urla alle due e mezza di notte. Faccio entrare
in me le dita della pazienza
le unghie molli. Il desiderio d’essere solo
e tutti fuori!
AUGUST BLUES NUMERO UNO
agosto 28, 2014 di massimobotturi
la generosità si legge tra le righe …
vita come poesia, come quel firmamento, tuo
che lasci entrare come un blues…
e anche la pazienza
🙂
bacioni Carla
eh…lapzienza.
la virtù più utile.
Anche per poeti… come te.
(refusino… ma si capisce, no?)
😦
un bacione Lucia
🙂
🙂
desiderio e pazienza….un ottimo binomio!
ciao Elena
🙂
grazie
L’angelo e la..pazienza…
Lo so non c’entra niente ma é quel ho pensato…
La chiusa rende l’idea…della finita pazienza 🙂
‘Notte…
buongiorno Marta,
quel che hai pensato è quel che ho suscitato, quindi ne sono felice
🙂
Se c’è il firmamento, si possono accettare anche la birra americana e le urla alle due e mezza di notte, almeno finché rimane un po’ di pazienza.
ben detto Guido, ben detto…
Complimenti, Massimo
Anche le mie stelle amano il tuo blues
Baci
Mistral
baci anche a te Mistral
grazie
Mah! Io qui vi leggo solo una terribile frustrata condizione umana dove il blues si ascolta per ricordare che esiste un meglio. Eppure la poesia parla di vita anche ispirandosi alla realtà di Munk senza belletto. Un’empatico ciao inutile nella sua virtuale asetticità anche se sincera. Ma…hai pubblicato,si legge,si commenta (ovvio nel relativo). Dopotutto si scrive anche per questo,sempre che non si voglia ingannare anche se stessi. Bianca 2007
e ci leggi bene Mirka, lo chiamo bles per via della “lamentazione” di fondo:
il salto generazionale, l’insofferenza galoppante, un pizzico di rassegnazione
o forse solamente la voglia, l’esigenza, di dire qualcosa.
Grazie,
un caro saluto
Ma di niente Massimo. L’essere schietta fa parte dei miei de-meriti pagati sino all’ultimo centesimo. Una natura che non tradirei mai anche se si cambia. Bianca 2007
uào. io so dire solo uào. Con te. E poco altro.
un braccio a tu.
uào anche a te
🙂
Eh, ma associo al uào, posso, o troppo comodo?
si può, si può
come riempiano noi quel uào, non ce n’è per nessuno
🙂
io sono campione del mondo di riempimento di uào… 🙂
Col tempo, non distinguo più la pazienza dalla rassegnazione. Bah!!
Buona serata!
forse non è nemmeno così importante in fondo
buona serata anche a te cara
Ottimo blues.
Stefano
un caro saluto Stefano
grazie
[…] non lo so se qui ci sia qualcuno che non legge il sciur Massimo Botturi; spero, anzi, non esista nessuno di sensi tanto tristi e tanto […]
Omaggio: http://essereinteri.wordpress.com/2014/09/07/anche-solo-una-goccia/
(misero omaggio, eh…)
un po’ sono arrossito, risalterebbe bene su questo sfondo bianco
🙂
sei talmente bravo, Massimo caro!
bello l’omaggio a te!
❤
gb
[…] (la foto di testata del blog di Massimo ) […]
ragazzi, siete fantastici!
🙂
[…] Qui Poetella legge Massimo Botturi. In sottofondo, c’è una cosa che ho improvvisato pensando alla sua poesia August Blues Nr. 1. […]
evvai! un contemporaneo Robert Johnson
🙂
grande!
crudo e duro blues che risuona sordo nello stomaco mentre un senso di inquieto soffocamento striscia balordo nella mente ..
grazie Lu
fai una splendida giornata
🙂
Bel blues perfettamente accostato ai tuoi versi, Massimo!
A presto!
Scusa sempre i miei “ritardi”.
🙂
gb
un bacione gelsobianco
🙂