Lo vedi quello lì come mena?
La testa bassa, i piedi un po’ svergoli
e la bici
la stessa dalla guerra sa il dio.
Faceva il duro, al Cinema Centrale
chiedendo i documenti
a noi, dei ragazzetti in calore, brufolosi.
Chiedeva se avevamo l’età per porcherie
col metro degli inganni e del fegato ingrossato;
chiedeva non sporcassimo niente dentro al Cine
lui e i suoi gelati al gusto di latte.
È un po’ svanito
ricorda più se il culo di donna è tondo o quadro.
Han chiuso il Cine e anche il baretto
han chiuso tutto. Adesso c’è una banca di merda
là nel viale; nessuna fila per i biglietti
niente urla, di ragazzini appresso
a un cartello con la figa.
Adesso è la tristezza di gente che non paga
non vive e non lavora, si uccide
e chiede scusa.
TEMPI MODERNI
agosto 18, 2015 di massimobotturi
Feroce.
eh, capita
grazie Gianni
🙂
quanto vero!!!!
tutto molto asettico e crudele, spesso
un caro saluto, grazie
Molto bella. Credo che sia più pulita e di buon auspicio la prima immagine con i ragazzini appresso al cartello. Buona serata Massimo!
grazie Salvatore
un abbracccio
Il cinema Centrale, aperto anche al mattino, mi hai rinverdito alcuni ricordi.
Era un momento dirompente, fuga dal paesello, niente lavoro, fame e il calduccio del Centrale e poi, e poi…
erano momenti di socializzazione vera, di amori nati e magari bruciati presto, ma indispensabili. Questi tempi moderni sono del tutto assoggettati al profitto, sporco o legittimo che sia, purché veloce, e al diavolo tutto il resto, soprattutto il futuro.
un abbraccio Benedetta,
grazie
Negozi di telefonia, cornetterie, kebbabberie …che prendono il posto di librerie, cinema, teatri………Chissà a cosa porterà quest’imbarbarimento progressivo!!
Buona serata Massimo!!
è il progresso, ma forse sono io a non capirlo
oppure con l’età si diventa un po’ nostalgici
🙂
un bacione,
grazie
Com’ìè triste, questa poesia! Sempre bella, ma insolita, di solito anche la tua nostalgia sembra dolce, e anche impregnata della bellezza del presente. Ma lo so bene che a volte non si riesce a vederla, quella bellezza.
in fondo si tratta sempre di una parte di sé messa a nudo, e oggi è stato questo lato insolito e un po’ oscuro a prevalere
ti ringrazio tanto,
un abbraccio
sono tante le perdite (o cancellazioni..), anche qui a Napoli, nonostante i recuperi, nonostante qualche vero o qualche meramente profittuoso (ahimé) recupero dei luoghi e della memoria dei corpi. E sembra quasi irreale tutto questo, talvolta, quanto sterile, ma non lo è: non è irreale. Nonostante… quando anche alcuni tra i più giovani li scopri a recuperare una storia, a interrogare delle mura, o il supermarket di turno, ti chiedi… non lo so, ti chiedi quanto necessario sia interrogare i luoghi, anche quelli assenti; interrogare ciò che vedi: succede: e non ti piace. Sa d’amaro, ma non è caffè.
Grazie per questi versi: c’è tanta necessità di non perdere coscienza di ciò che non facciamo, di quanto possiamo, di chi non ce la fa, di chi non ce la fa a vivere la dignità come perdita.
buona serata
buona serata anche a te
e grazie per questo splendido commento
a presto
Punge rapido questo scritto qui…e io penso al desiderio di una volta, quello che ti fa allungare il collo… mentre adesso tutto sembra così facile da stringere da non essere più desiderabile neanche dalla mano.
Ti abbraccio 🙂
si vive in una sorta di assuefazione dannosa, ti fanno credere tutto sia a portata di mano, di rata. Non so se sia rabbia questa mia, o solamente disillusione, stanchezza, denuncia, non so.
so che ti abbraccio anch’io, e questo ha sempre grande valore
🙂
…o magari la tua è “resistenza” a quello che conta levata la polpa che copre il nocciolo o forse è il “credo” della fragola, piccola nella terra perciò vera e non gonfia e finta dentro i cesti del mercato.
E il valore di cui parli lo è anche per me 🙂
già, forse una volta era più facile vivere il proprio presente che aveva tempi più umani. quello che hai scritto mi fa pensare ai ragazzi di oggi e alle enormi difficoltà nell’affrontare il loro futuro che sembra scivolare veloce tra le loro dita, senza controllo.
ciao Max, e grazie di tutto..
-Lu
grazie a te, Lu,
anche per la pazienza e l’affetto con cui mi segui
un abbraccione
🙂
oh parbleu! .. permettimi Max: errata corrige
sostituire -pazienza- con GIOIA
un bacio
-Lu
Che bella rabbia… giusto per non sentirci soli (o solamente nostalgici, o, peggio, solamente vecchi). A Bologna c’era il cinema Rialto, meta di fughe scolastiche e mattinate d’amori adolescenziali. C’è ancora: è una multisala, e ha pure una bella programmazione. Ma intorno il nulla. E fai sempre più la fatica a riconoscere chi sei. A te sempre grazie: leggerti è continuare a capirmi. Anna
grazie Anna, per il tuo gradito intervento e per le belle parole a me riservate
🙂
Ciao Massimo
ben ritrovato 🙂
ciao Marta,
ben ritrovata anche te
🙂
C’è tanta amara verità nelle tue parole. Mi verrebbe da dire che se un tempo si viveva, ora ci si limita a subire…
questa sensazione ce l’ho spesso anch’io, e non ho ancora capito quanto ci sia di vero e quanto il cambiamento, anche interiore, faciliti questi pensieri
ti abbraccio,
grazie
tutte le banche sono di emme:)
dura e vera questa tua