Quella delicatezza d’ovale ora taciuta
ancora s’intravede, che quasi un’ombra amara
pare calarsi, azzurra, tra i seni.
Stai davanti
come una santa ignuda di veste, scapigliata
sì tanto che i marosi produci, musicali
furiosi e dopo poco innocenti.
Una gran donna
sfinita nel suo piovere agli alluci, chinata
come le lavoranti di dignità impetuosa;
come le gru che ai tetti d’ardesia fanno il nido
tra il nord eunuco al sole più torrido, e i ventosi
vascelli periferici di tanti bei quartieri
dove fa giorno ad ore diverse, ancora buie
di voci e ragnatele di donna.
Mi sei cara, coi nubifragi al petto e le simpatie celate
per uomini di certo più temerari e forti
di me che come l’uva sto zitto alle tempeste
e lentamente muoio in composizioni vane
in grida di pavone
e di uccelli frontalieri.
MATURA
ottobre 1, 2017 di massimobotturi
Lo sguardo tuo sulle donne…❤
(E la sensazione di poter vedere anche te).
Un grandissimo abbraccio!
Un bacio carissima ☺
ti sono grato per la partecipazione che mi offri nel leggere i tuoi pensieri sempre più bagnati dal senso della vita ma dolci come la tua uva
Grazie di cuore Giuseppe, Un abbraccio
In questo bellissimo ennesimo omaggio alla figura femminile, ci sento un che di classico, di antico, di non abituale nei tuoi scritti, che rende ancora più immortale l’immagine che fai della donna. Commossa ed ammirata. anna
si, è vero Anna, è un linguaggio più stemperato, meno “moderno” e “acido”
uno dei tanti colori che mi abitano 🙂
un abbraccio
Che bell’ affresco ….!!!
Grazie Lulu☺
Max,
leggendoti hai avuto il potere di proiettarmi in un atmosfera che profuma di neoclassicismo, hai dato questa forma ai tuoi versi e oserei paragonarti al “nuovo Fidia” della scultura, quindi un “nuovo Fidia” della poesia con questa tua ultima
che dici? oso scriverlo?..
:-))
-Lu
Indegnamente, gongolo 😊
ciao grappolo d’uva 🙂
il tuo “silenzio” poetico è un vino d’annata
dolce e aspro allo stesso tempo
Che tesoro ☺