Feeds:
Articoli
Commenti

Archive for dicembre 2019

E’ quello che si tenta venendo per la strada
la borsa nella mano dell’ultima spesata
il colpo non esploso al nemico, il bacio in fronte
quando la bocca è piena di vento, e di parole
di gioventù venuta a mancare.
Come alianti, poggiati l’uno all’altra
imitando queste foglie, la loro sete un po’ d’armonia
di terra rasa.
Le braccia a immaginarsele pesci, fluide, prese
attorno al corpo come suture, bende amiche
per questa gelosia dei felici, sempre attenti
ad ordinare il mondo negli occhi.
Come spume, esagitate in invocazione
onde più alte, nel correrci a chiamare per cena:
il pasto breve, del sesso in ablazione matura.
L’infinito
dell’attimo in cui siamo scoperti, verso Dio.

*da un verso di Pierluigi Cappello.

Read Full Post »

ELEONORA

Memoria brucia via come il treno
la casa degli aranci, il rapido del fosso.
Memoria è questa musica gatta, il niente foglie
che adesso viene il cielo giù intero
e il sole a grani.
Perché dicembre è Nazareth, si, ma in ogni luogo
dove le donne nascono e imparano, piegate
come gli ulivi al sale di mare e alla tempesta.
Dove le donne: pane e cicoria, e neon del turno
e notti da guarirci le stimmate del giorno.
In questa navigata incertezza che è la vita
c’è un foro nella gomma davanti, l’olio freddo
sulla catena antartica della sua bici dura.
Ancora va in paese con le sue stampe in fronte
la ragazzina bella del Cine, e poi l’anziana
pedale su pedale l’armonica faccenda
che i figli c’hanno fame, e presto viene buio.

Dedicata a Eleonora, mia suocera,
scomparsa l’11 dicembre 2019

Read Full Post »

AMATISSIME

Vorrei queste mie poche parole come acqua
lo schietto zampillare di fonte, un segno certo
che qui passai giocando alla vita
corse, affanni, ore d’amore dentro un portone
mia
stupore.
Vorrei che rimanessero pane sull’altare
sulla tovaglia a quadri d’ogni serata insieme;
ora sparse in un cassetto confuso
ora vicine, fin nelle tasche delle tue ascelle.
Dentro il sesso
che scavino il dolore materno come un seme
nella tua terra un poco dimentica del frutto
del vento buono e delle mie mani.
Vorrei, ora
perfezionarle ingenue alla tattica del volo
alla vita dentro il mare.
Abituarle al freddo digiuno
e poi all’essenza.

Read Full Post »

DICEMBRE

Che poi siamo passati di qua
lo dirà il tempo
il miele nelle orecchie che arriverà, notturno
sentendo il mare farsi capriccio.
Poche cose, parole come fossero alberi
la storia, di due strappati via dalla scuola come foglie.
Desiderosi farsi dei viaggi fino al treno
al limite dell’acqua che bagna l’Asia e il cielo.
Di tutto questo scrivere lento e appassionato
vi rimarrà il ramarro alle vigne, il sole a picco
quel cencio unito su a quattro nodi e messo in testa
che la faceva Dea tra i mortali. Vostra madre
pulita come son cento rose e un calicanto
bambina nel sorreggervi il gioco, fine amante
durante il corpo elettrico e bruno.
Qui ora stiamo.
Per raccontare di cattedrali fatte a rami
di giochi che voialtri forse non conoscete
di strade e di città là a venire. E poi d’incanto
al pianto della vita che ha male al suo respiro:
il primo che v’ha messo del fuoco, e ali ai piedi.

per Alice e Davide, nati entrambi a dicembre

Read Full Post »