Ad indicarti navi in partenza non son buono
il dito lo vorrebbe
ma il mare è in ogni altrove.
E’ dove può scaldarsi le ossa
a gambe dritte, e mani come strade da soma.
In questo buio
se ti indicassi l’uomo che vola, meglio Luna
il latte che nel cielo non cade; giravolte
di lumi e di pianeti che tolgono anche il fiato.
Se ti indicassi me, come scoglio, avresti cime
sartiame e vele forti abbastanza?
Siamo al buio, e dentro ci mettiamo che vuoi
ma fallo piano; ché gli occhi non ne abbiano pena
più di ora, che tocco le tue vene più estreme
come un pane,
un olio di fragranza per giovani in amore,
Resta stesa, sulla mia sabbia d’isola e sangue
resta stesa.
Archive for gennaio 2020
ITACA
Posted in poesia on gennaio 26, 2020| 7 Comments »
STATUA NUDA
Posted in poesia on gennaio 19, 2020| 2 Comments »
E dirti che sei stata una foglia masticata
viene più facile ora, a polso fermo;
lontano dai misfatti che vivono i ragazzi
quelli che tirano sassi contro il cielo
e fiori nello stagno d’amore.
Un poco dolce
robinia e menta brina dell’orto
a volte amara, sottile come lama di alloro
o di oleandro.
Ah, mio amore!
quante vertigini sulle tue scalinate.
Le torri dei tuoi seni le ho mai assalite invano?
Tra i fumi dei capelli ho trovato Astolfo e Bella
la vela di Odisseo in finto mare.
E poi il ciclope, quell’occhio disperato
ch’è ogiva di balena
sutura di Babele e supplizio, statua nuda
sopra la quale stesi il mio velo. Ah
mio amore!
RISACCA
Posted in poesia on gennaio 12, 2020| 11 Comments »
Quasi mi manca la pioggia nel cortile.
Di tanta che ne ha fatta non è rimasta traccia
né fango dove piedi bambini fanno il salto
o pozze rinsavite per cani di passaggio.
Sarà che sento gli alberi grattarsi un po’ le ossa
i muri della casa sorreggersi da vecchi.
E un po’ anche io
che in questo provvisorio silenzio emetto suoni
di gioventù già bella che andata
e di preghiera, Ché non si scorda mai
il primo atto di dolore,
e men che adesso in mezzo alla nebbia
all’aria dura, pesante di fumate e di gas.
Quasi mi manca
quel piovere sì simile al mare che riporta;
insieme ai sassi un poco di gioia
sabbia, e te
che ridi all’acqua fredda alla schiena.
Tempo fa.
IDA
Posted in poesia on gennaio 5, 2020| 7 Comments »
Passata l’ubriaca bellezza,
il bel sudore,
che viene sulla schiena a esibire gioventù;
conservi il pane della mitezza
il tuo migliore.
Spezzato con le mani di cedro
che, ora, hai fredde
ferite come l’osso che ha tribolato gli anni.
Come la spiga si brucia alla tempesta
si piega al vento sacro e improvviso;
anche io, madre
son fatto di natura più fragile, tua stessa.
Felicità vissuta in silenzio
men dolore, con dignità portato a conforto
con l’amore.
85 anni, auguri mamma.
LUCE DI RITORNO
Posted in poesia on gennaio 1, 2020| 4 Comments »
Quando sorridi,
il mattino che stai bene,
diventi Lazzaro divelta la sua pietra.
Sei come quell’uccello di luce qui posato
la goccia che si presta al suo bere
il cielo intatto.
Sei come la memoria di rosa nel vialetto
le labbra aperte appena fa bello
oscena al tatto.
Più alta delle spoglie d’autunno
coraggiosa
e livida sul gambo, come le contadine.