Tu credi per davvero d’esser solo
in mezzo a una finestra il 15 agosto, nudo.
Ti affacci sulla terra che pare dorma sempre
attendi che una foglia si stacchi e annunci autunno.
Ma è presto, lo dovresti sapere, e non sei solo
hai mille occhi d’esseri umani proprio addosso
chi dalle tapparelle scucite, chi dal viale;
sia pure finga altre occupazioni. E non t’importa
perché vorresti in cambio il favore, o meglio, grazia
di averne un po’ anche tu di quei corpi bianchi e tesi.
Così sollevi un poco la testa ai piani alti:
c’è un fiume di gerani tra le sue gambe snelle
un refolo di vento tra il pelo. Adesso è giorno
il sole ha già tagliato i suoi polsi, scopa forte
e dal balcone vipere morte miste a sabbia
si levano in due stormi distinti. Adesso è giorno
il fiume di gerani ha la sete delle bestie.
Mi tiro un po’ la tenda sul sesso, è mia intenzione
lasciare che il momento sia puro.
Anche lei soffre.
UN FIUME DI GERANI
agosto 15, 2020 di massimobotturi
una ricognizione che penetra il sensibile
e la sua istantaneità..
-Lu
Un attimo e uno spazio, impressi ❤
Grande Massimo, anzi grandissimo.
Grazie, un caro saluto 🙂