A volte, un’acqua viva di braci mi cattura:
è il volo di farfalle bianchissime oltre il vetro
venute sulle punte dell’oleandro in fiore
per poi levarsi senza traiettoria oltre le siepi.
E’ allora che distraggo i miei occhi da lettura
e riconosco in me una pepita di coscienza.
Potrei fare lo stesso, domani, non più uomo
evaporato in carne e ossatura verso il cielo.
Potrei tornare a eludere i passi, come seta
ignaro della forza che spinge e tiene in aria
un corpo malleabile fatto di luce sola.
Archive for settembre 2020
LUCE
Posted in poesia on settembre 29, 2020| 9 Comments »
OMAGGIO A PIERLUIGI CAPPELLO
Posted in poesia on settembre 27, 2020| 11 Comments »
Il vento non distingue i colori, l’est o il nord
lui pensa solo a muovere il grano e i bei capelli;
la roccia viene dolce al suo labbro, e anche il ricordo.
Così seccherà ancora quel mais, e il prato un’onda
verrà dopo piovuto in agosto; il mare intorno
valicherà i confini per giungersi col fiume.
Quello che credi sepolto non è lui
non il suo occhio di cervo, la sua lingua.
Quello che vedi sepolto è anch’esso terra.
Quattordici libellule ho contate sullo stagno
le ho viste sollevare su un’anima con niente.
FRAGILE
Posted in poesia on settembre 20, 2020| 11 Comments »
Quando poi sfiori il mio sesso con la mano
mi sembra di tornare a una decade di tempo.
A quando tutto questo malore era lontano
la sofferenza roba degli altri, compassione
talvolta corrisposta in offerte di danaro.
Ma poi che mi sussulti col tuo respiro viola
comprendi che l’amore è altra cosa, più discreta
un angolo di spalla dove il candore è amico
i fianchi come fiori di sale. Così attendi
che con la tenerezza di sempre dica
– Amore, sei tela di Penelope a volte
oscuri e sorgi,
come la scorza fine dei pioppi, come il muschio
l’unghia del temporale che taglia a sangue il cielo
ma poi disegna un arco di luce, fine, breve.
ANNI FA COME OGGI
Posted in poesia on settembre 13, 2020| 25 Comments »
Quanto mi dura la mano tua alla guancia
mi pare nata lì da cent’anni, così calda
sospinta da un amore improvviso.
Sono cose
che impari con l’età e il turbamento
col cuore malandato ma ancora pronto.
Cose
che a dirle non fa mica giustizia.
E allora taci, ti gonfi il petto come le rane
e benedici, ogni granello santo di vita che ti preme.
Disteso, con un’ostia da fare
sto qui in ombra.
Mi pare solo adesso di appartenere al mondo.
UNA GIORNATA TRANQUILLA
Posted in poesia on settembre 6, 2020| 2 Comments »
Con una sedia in paglia intrecciata e legno vecchio
misura il mondo al crescere d’erba
ai suoi sussulti. Perché la terra, immobile
non lo è per niente in fondo.
E mentre lei lavora nel buio, il corpo dura
s’impianta come un seme di pesco.
Viene grande, e dopo che ha strinato le foglie
piega un poco
come tendesse in pieno diritto al suo riposo.
Quando poi il sole più alto stanca il viso
mette un cappello in tela marrone, soffia il naso
col portamento dei contadini, ora che zolle
ne ha giuste quattro o cinque da farci pomodori
zucchine e qualche prugna se viene.
Poi risale, uguale alla marea con la forza della luna.
Chiama mia madre in preda all’affanno
e giunge in porto, cambiandosi la maglia sudata
via dal vento.