Vestita della tua nudità, sei come pietra
Più bianca di così solo la neve infanzia
le tende alla terrazza di Amalfi, l’innocenza
d’avere praticato l’amore negli alberghi.
Scappata dalla tua nudità hanno sciolto i cani
allertato le infermiere a riposo, e tutti i sarti
di Via Del Corso e annessa provincia.
Ma non sanno
che il viaggio è terminato qui dentro le mie tasche
tra le colonne d’Ercole di questa porta al buio;
qui dove niente misura sei da dietro
e sonno di leonessa tra gli inguini. Toccata
hai la regalità della manta, odore forte
di umido e frutteti, sei come levigata
milioni di carezze che ho da imparare ancora.