Privarmi d’ascoltare gli uccelli del mattino?
Meglio già dirsi morti
nessun tremore al cuore.
Il mondo dei gasometri dipinge il cielo in giallo
c’è uno che tossisce l’inferno qui vicino;
passa tra i vetri il suo male, come un sasso.
Adesso c’è il rituale d’amore
pianta a pianta
i coppi sono come un altare, i fiori accanto
venuti dai balconi della periferia.
Adesso sono come gli aerei da bambino:
disteso tra il granturco, il loro passo lento.
Ci dicono di come la Terra stia a sé stessa
così come le onde del mare
e noi un bel niente,
dei petali biancastri ed acerbi
già nel vento.
deliziosa e di grande levatura, specie nell’ultima strofa in cui si ritrova tutta la nostra fragilità e impermanenza. Buona domenica Massimo
❤ grazie ancora Daniela, buona domenica anche a te 🙂
e tutto scorre..
-Lu
Un bacio Lu 😘
Molto bella. Complimenti! 🙂
Grazie 🙂
i rituali rassicurano, sappiamo da dove iniziare ogni scena e dove finirà, riusciamo a padroneggiare un piccolo ritaglio di realtà in un mondo in cui siamo in veloce transito.
sempre bravo Massimo!
Grazie 🙂 è sempre un grande piacere averti qui