Con la naturalezza di un coro a bocca chiusa
hai sollevato un poco la maglia
e breve luce, si è fatta all’ombelico
sul prato dei maturi.
Lo si è intravisto appena il profilo dei tuoi seni
un’intuizione come capriccio, un tremolio
di foglie quando il sole carezzano
e un istante, lo negano, nel dopo che è eterno.
Il capo grigio,
or pare l’evidenza di mattinate al lago
il premio di natura concesso
sciolti gli anni.
E un poco anche il pudore di stare controvento
per disegnare in aria una nobile alberata,
la chioma che si libra dal tronco
femminile.
come sempre molto bella!
Grazie Nadia 🙂 buona domenica
anche a te Massimo
ti ho commentato di là, qui una sola parola: sublime
❤ sublime anche tu 🙂 grazie