E ancora preferisci me al freddo di un bicchiere
la coppa delle mani, ciò che rimane intatto.
Memoria tra le pieghe dei palmi, il viso ovale
teneramente arreso alla semina dei fiori.
Il tempo ormai è passato della gelosa ira
libellula tu, verde, tumulto d’acqua spuma
giornate lunghe e acerbe che osammo praticare.
Ma ancora l’ammiraglia ci solca il mare fondo
hai pelle come vetro talvolta, io una perla
portata su col fiato sospeso. Cosa viva
che parla tra i tuoi seni, così, come mi appari.
Amore sensuale…
Necessario 🙂