In questo intenso verde
io sboccio da sfacciato:
leccatemi pareti e candore
sono un fiore.
Un fiore che cammina e n’affonda
ma poi trema, a quell’ordito
in luce perversa che è l’amore.
Lasciate che il diamante mi vesta
quando il sole
si corica da vecchio sulle fascine scure;
lasciate che di giada io venga
e succhi ancora,
il latte delle stelle pizzute
e il tuo clamore
di donna ubriacata di primule e di mele.
Lasciate che di eterno io odori nel mattino
lasciate questa bocca mia libera per sempre
che possa lei trovarla,
nelle più oscure pene.
Guardare oltre questa terrena sofferenza…
Questo fiore menzionato me lo fa pensare, le tue parole mispingono verso questa emozione. Grazie.
Fulvia cara, che piacere ogni volta averti qui, grazie ❤
❤
sentirsi fior di loto, adornarsi della sua audacia,
e attendere di esser colto nella fragranza
di una primavera appena sbocciata
negli occhi suoi..
-Lu
Poetica Lu, la tua fragranza mi rallegra e onora. Un bacio
Come sempre mi perdo nei tuoi versi, un inno all’amore, ai sensi e alla vita. Grazie Massimo, un abbraccio