La prima camera sapeva di ciliegio
e un grande specchio scioccava la parete.
Quando vi entrasti togliesti ogni pensiero
ed io feci la grazia di raccontarti i fianchi
usando le tue mani per prime, come un cieco
che costruisce un mondo il colore che gli aggrada.
- Sei come un pentagramma – ti dissi
e tu suonasti, toccandoti le corde dell’arpa
e dimenando, lo stelo di uno zufolo
con dentro un’aria nuova.
Venisti come certi acquazzoni presentiti
nel naso prima d’ogni visione. Fuori un volo
furioso a quote basse e imprudenti; dentro
il mare, il sale disseccato tra gli inguini
il pudore, gettato come un naufrago
alla terra di Nausicaa.
Buona domenica, attendevo la poesia ed è ogni volta sublime leggere meravigliandosi. Un sorriso.
Un abbraccio grande Irene 🙂 grazie, buona domenica anche a te
una polaroid del cuore raccontata con la grazia che diversamente riesco a trovare solo in autori classici. Buona domenica Massimo ❤
A te Daniela 🙂 sempre di ❤
Quanto amo la poesia erotica così ben dissimulata che si eleva fino a quanto può arrivare il piacere. Bravissimo!
Grazie Valeria, sono lusingato 😊
E Nausicaa è madre, ancella, raffinatezza, sensualità allo stato puro.
Bellissima come un antico canto d’amore.
Sai raccontare l’amore con raffinatezza.
Un abbraccio Fulvia, grazie 😊