Io vengo dal paese del bianco:
bianchi i muri, i tetti
e i bei pensieri che uccellano sul mare.
Vengo da un nervo di luce, Zeus
Nettuno; ricca semenza di pesce
e di conchiglia. E vengo
come l’ora più calda della donna
quando mi mostra sui palmi
il nudo primo, la lenta e maturata
preparazione al tatto, al gioco della bocca
che inventa le parole. Io vengo
dal paese del bianco, ho in me le api
le piccole ubriache d’infiorescenza e miele.
Vengo dal sacro conoscere e guarire;
profondo, più dell’occhio serrato
ho bianco il cuore.