Sei pallido mi dici.
Sarà la prima luna
o il modo che hai di metterti da sempre controvento.
Tu che conosci il frutto del ventre ne hai ben donde
ché un figlio è come un albero confitto alla memoria
i piedi duri della radice, il cuore molle
svagato come gli innamorati.
Mangio, certo
a volte mi concedo peccati anche veniali
piaceri che ripagano, brevi, un corpo stanco
digiuno delle brezze che Donna sa calare.
Ma ho avuto molti giorni felici, ho bene in mente
son come la saliva che m’umida la bocca
ai tuoi sapori semplici di fine settimana;
a quel ricordo dolce del viso suo riflesso
sui vetri della Metro, ancora sconosciuta.