Se ridi forte la gioia scappa via
prende spavento.
Bisogna berla un po’ moderati
come l’acqua, che messa al comodino
la notte viene buona. Bisogna che le cose
si tocchino gentili, un po’ come il faccino
tuo bello di morosa. Sciuparlo e poi
portarlo su a casa come niente:
ben intesi, il lucido di mele
alle guance, poco smorto
per non dare nell’occhio a tua madre.
Si, più piano, voglio girarmi in bocca
anche l’aria d’anno nuovo;
quel gusto della neve mancata
e della luce, che arriva tra le sette e le otto.
Qui, seduto, il mio biglietto di prima classe
a sventolare.