Archive for marzo 2023
Conseguenze di un compleanno, oggi 63 😯
Posted in poesia on marzo 31, 2023| 16 Comments »
LE MANI
Posted in poesia on marzo 26, 2023| 4 Comments »
Questo disfare d’anemoni e presagi
riempite ora le mani di foglie del mio ieri.
Non ti regalo che piaghe e linee dure
un tempo due colombe le avresti dette, amore.
Ma è al fondo della terra che cerco le radici
perché volare alto è questione d’altri cuori
di becchi e di pagliuzze portate con dovere.
E mi ritrovo, infine, come nei giochi estivi
correndo solo un poco di lato, sì che
presto, tu possa poi toccarmi
e usarmi una premura. Sai, solo questo
per me dà un senso a vita:
sentirmi una tua costola giovane, un veliero
che porta te la notte lontana dalla casa
da questo letto sfatto di aria e d’acqua scura.
Così canto il bisogno stamani
a poca erba, pensando le mie dita
spettacolari fiori; sentendo questa brina
lasciare la paura, il brivido del sole non sorto
là a venire.
Caro il mio ciliegio, grazie
Posted in poesia on marzo 25, 2023| 8 Comments »
SCRIVERE
Posted in poesia on marzo 21, 2023| 4 Comments »
Ogni mattina io affondo nell’eterno
mi bevo la storiella
che Dio ha creato il mondo,
il vento malandrino
che spezza collo e mani.
Ogni mattina il mio bavero è di paglia
e nudo più del grano raccolto
accendo un cero;
per questa umanità che ha scordato
del volare, fin anche la sua immaginazione.
E allora pensa,
sfregando quel birillo di zolfo,
a me, già altrove;
illuminato solo da ciò che, da me nato
non teme più lo zefiro
né i bardi del maestrale.
VENTO
Posted in poesia on marzo 19, 2023| 2 Comments »
Vento di resa
mi mangi il cuore nano;
quello cresciuto a bottega
e alla campagna.
Quello che latra alla luna
quando ho fame, e smania
di procedere in te, assoluto amore.
Vento di sasso e di gerla
mio fantasma;
tu che dal labbro invisibile sorridi
e mordi con protervia capace.
Tu, mio soldo
col quale compro un litro di latte
e di fortuna.
Tu che modelli il mio capo da scultore
che drizzi sopra i seni suoi, mandorle
e buon’uva. Vento di canne di lago
d’erba Spagna, sorpresa
e sortilegio gettato a questo mondo
dall’alito venuto più adulto
giù dai monti, da oceani
le cui bionde carezze sono donna.
Tu vento dal mutevole afflato
porta via, insieme a questi anni
febbrili e stropicciati
quel che mi nuoce, ora, della malinconia.
IN MEMORIA
Posted in poesia on marzo 14, 2023| 7 Comments »
Mio padre è nato vecchio.
Almeno io così lo ricordo, certe volte
che un male per la gamba
mi prende a stesso modo.
Mi son chinato ieri per terra
a frantumarla, a mettere del seme più giallo:
un bel domani. E ora pago pieno
il tributo alle mie ossa
a questa vanità petto nudo
e te davanti, là dietro la tendina
lavati i tuoi capelli.
Mio padre si sedeva nell’orto delle ore
pareva gli venissero i diavoli a giocare
a mischiare le sue carte da briscola
e a parlare, di tutte quelle volte
che mandò giù in silenzio;
le umiliazioni avanti al padrone
o dal dottore, quando portava me piccolo
malato, colpevole di poca istruzione.
Si, già vecchio
io lo ricordo così, certe mattine
che di compiere gli anni
non gli importava niente.
Ciao pà , sarebbero stati 91 oggi.
ASPETTO LE CILIEGIE
Posted in poesia on marzo 12, 2023| 10 Comments »
Aspetto le ciliegie
come i tuoi baci al Cine:
la bocca piccolina e confusa a poca luce
la polpa sbarazzina che eluderla
era gioco. La stessa fioritura
pur breve, straordinaria
frammista agli orecchini di giada
e a quelle perle, dei denti quasi acerbi
compiuti con il grano.
Aspetto le ciliegie
con gli occhi della neve
la fronte a dar possibile pioggia
e il naso fino, che sa la primavera
lontana due fermate.
Aspetto di vederle
poggiate alle tue orecchie
sul moro dei capezzoli, nude
e te felice, il riso più sincero
dovuto a età balorda. A un corpo
che par prendere già strade a noi straniere.
Aspetto ancora il perderci insieme
e non tornare.
VOI, VI CREDETE ETERNI?
Posted in poesia on marzo 5, 2023| 6 Comments »
Riporto all’attenzione del mondo quel bambino:
la mela s’è seccata, morsa soltanto un poco.
Il gambaletto ha righe di fango, niente spighe
là dove l’acqua promette brevi soste
e crolli di miniere, di calcinacci e ferro.
Rimetto alla clemenza di Dio la bestia d’uomo
i suoi confini e il sangue di terra, i muri d’aria.
Rimetto alla coscienza di ognuno di lottare
perché noi siamo uguali, spuntati sopra l’erba:
lo stesso fiore ci ha generato, in meraviglia
tra due lenzuola in seta o la paglia di una stalla.
Voi che onorate la vita a gran parole
che giudicate sacro soltanto ciò che aggrada
che tace e non disturba, con le sue scarpe rotte
con quelle mani sporche che chiedono tre soldi.
Voi che spartite il mondo, voi
vi credete eterni?
Il prossimo presentatore di Sanremo
Posted in poesia on marzo 1, 2023| 19 Comments »