Tu, ma lo sai che cos’è la libertà?
L’hai mai veduta, toccata.
Ha qualche odore?
Io credo d’esser stato vicino
appena un dito,
dal culo suo più bianco di un giglio.
Ero bambino, e scalzo razzolavo i cortili.
Sul coppino, lo sporco ed il sudore
di qualche mietitura;
in fronte i denti d’oro del sole.
Tieni a mente,
quando ti sembra che i soldi siano tutto
e sulle spiagge in capo del mondo
fai dei passi, la mano in una lei
che più tardi avrai nel letto. Ricorda
quando niente importava più del cane
del fosso e del respiro del vento.
Avevi niente
soltanto l’armatura di gioventù beata
il nudo che l’avorio invidiava
un frutto acerbo.