Io l’ho veduto, seduto su un aereo
il giorno che non fa mai la notte.
Luce opaca, tra gli emisferi tondi
di mondi quasi uguali.
L’America dei film col sapore del rimorso
le cattedrali oscene vetrocemento e acciaio.
Ci son cascato dentro in un sonno senza pace.
E ho visto le feluche sul Nilo, sabbie rosse
le pietre millenarie orientate con le stelle.
E ad ogni porto donne magnifiche
e poi palme, trofei d’avanspettacolo
esposti bene in alto.
Ma il viaggio a cui son più affezionato
è questa vita.
Tornare dal lavoro tra bocche di leone
sfiorare la tragedia ogni volta per un soffio.
Entrare poi nei tuoi fianchi magri come a un fiume
un corridoio al meglio museo
turrite e merli, vicino alla tua bocca
che pare un lungomare.