In obbedienza alle leggi di natura
non scanso ilarità della pioggia,
non oppongo, che poca carta pelle
fragilità dell’uomo; cresciuto
con parole vaniglia, pane e sale.
Nel documento d’orecchio
è scritto il suono, dell’albero
l’uccello, dell’aria alle grondaie.
E in queste nari ho stalle e fienili
tulipani, le mani di mia madre
che mi strofina e lava; il duro
del sapone che viene come mare.
In obbedienza a bellezza
nudo gli occhi, c’è il mondo
in una spiga, la musica nell’erba.
C’è il segno del futuro
ai ragazzi nel canale, l’addio
di certe nuvole bucate dall’attesa.
Ho avuto questi doni
nel tempo che non pesa, e provo
gratitudine, gioia, solo amore.
lente di ingrandimento su interiori attimi vita con il tuo insuperabile stile
Grazie Giuseppe
che raffinatezza;
ineguagliabile..
-Lu
Buongiorno Lu, un bacio 😘 grazie 🤗